La nostra storia

A Mantova, un gruppo di giovani donne e uomini, legati per lo più agli ambienti scout e con spiccata sensibilità verso le tematiche sociali, decide di costituire una cooperativa: nasce così, presso lo studio notarile Nicolini, la cooperativa Alce Nero. Era il 27 maggio 1981.

Corre l’obbligo di citare i nomi dei nostri padri fondatori: Giuseppe Tremea (primo presidente), Lorenzo Mantovani, Andrea Costa, Sergio Bassoli, Marco Venturuzzo, Wilma Bernasconi, Enzo Jori, Marco Cecconi, Fabio Fantuzzi ed Erminio Maffezzoli.

L’anno successivo nasce il nostro primo servizio: una comunità educativa per minori.

Ci specializziamo nei servizi dedicati ai minori e sviluppiamo Centri di Aggregazione Giovanile e servizi educativi presso le famiglie (ADM).

Ricordiamo in particolare il CAG di Lunetta che nasce da una proposta degli operatori della nostra cooperativa fatta al comune di Mantova, il quale prima finanzia l’idea e poi la fa sua investendo e portandolo a punto di riferimento irrinunciabile del quartiere.

Tra gli operatori di spicco di questo CAG ricordiamo Luciana Bianchera, Daniela Ferretti, Maria Teresa Pavarina, Moreno Gueresi e molti altri.

Partecipiamo alla nascita del Consorzio delle Cooperative Sociali di Mantova: Sol.Co. Mantova – Solidarietà e Cooperazione.

Parole come rete, territorio e cooperazione diventano fondamentali per il nostro percorso. Giovanni Rodelli, presidente di Sol.Co. Mantova, assume anche la presidenza di Alce Nero (1997)

Il servizio di coordinamento dei progetti di volontariato europeo approda in cooperativa: dagli uffici di Vittoria Poli, iniziatrice dello sportello, passeranno tantissimi ragazzi e ragazze da tutta l’Europa ed anche non pochi ragazzi mantovani che si lanciano nel servizio volontario in molti Paesi europei.

La nostra cultura si arricchisce con nuovi punti di vista.

Ci aggiudichiamo la concessione della sponda del Lago Superiore di Mantova e la gestione della Zanzara, il bar con il tramonto più bello della città, ma anche un luogo di condivisione, di eventi sociali, di inserimento lavorativo di persone con fragilità e inclusione.

Affidiamo la progettazione a Daniele Goldoni e la gestione a Cristian Gibertoni.

Investiamo ancora in servizi sul Lago Superiore di Mantova e partiamo con un’altra esperienza di ristorazione aggregativa affidata al nostro socio, cuoco di cucina di “resistenza”, Franco Panza.

Decidiamo di organizzare i servizi di bar e ristorazione in chiave ancora più inclusiva: diventiamo cooperativa anche di tipo B e possiamo avviare i servizi di inserimento lavorativo di persone con fragilità, seguite con progetti individualizzati da un Responsabile incaricato (R.I.L.).

Iniziamo l’esperienza dell’ospitalità dei richiedenti asilo: nasce un’equipe specializzata per l’integrazione e l’ospitalità dei richiedenti protezione internazionale.

Partiamo dal primo gruppo di 6 ospiti e nel corso degli anni arriviamo ad accogliere oltre 300 persone. Il pioniere è Alessandro Ghizzi, primo operatore dell’accoglienza in Alce Nero.

Grazie alla volontà del presidente di La.Co.Sa Luca Zanardi, Alce Nero incorpora Cooperativa LA.CO.SA. e si proietta verso il futuro con la gestione di Cascina La Goliarda, una corte di campagna del ‘600 ristrutturata di recente che offre servizi di ospitalità (ostello della gioventù; appartamenti protetti), ristorazione, eventi e il Centro per adolescenti “Il Goliardo”.

La Cascina diviene il nucleo sintetico del nostro impegno sociale e luogo di innovazione in particolare dell’area socio educativa e dell’inserimento lavorativo.

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Il 1 ottobre 2019 abbiamo avviato una nuova attività legata all’inserimento lavorativo: la mobilità protetta delle persone con disabilità e dei minori.

Questa nuova attività nasce nell’alveo del contratto di affitto di ramo di azienda Sol.Co. Trasporti.

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Dopo 40 anni esatti ci mettiamo in gioco con un’altra comunità educativa, esperienza che ha segnato l’inizio di Alce Nero. Questa volta rivolgiamo i nostri servizi ai minori stranieri non accompagnati. Il Don Calabria di Verona ci accompagna in questa nuova avventura.

Tutti i sostenitori possono così godere delle agevolazioni fiscali per le donazioni in denaro effettuate alle Onlus.
In particolare per le persone fisiche l’erogazione è alternativamente:

• detraibile dall’imposta lorda ai fini IRPEF per un importo pari al 30% dell’erogazione liberale effettuata, nei limiti di Euro 30.000 annui (art. 83 comma 1 del D.Lgs. 117/2017);
• deducibile dal reddito complessivo netto nei limiti del 10% del reddito complessivamente dichiarato (art. 83 comma 2 del D.Lgs. 117/2017).

Per gli enti e le società l’erogazione è:

• deducibile dal reddito complessivo netto nei limiti del 10% del reddito complessivamente dichiarato (art. 83 comma 2 del D.Lgs. 117/2017).

La detrazione/deduzione è consentita a condizione che il versamento di tali erogazioni e contributi sia eseguito tramite banca o ufficio postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento previsti dall’art. 23 del D.lgs. 241/1997 e secondo ulteriori modalità idonee a consentire all’Amministrazione finanziaria lo svolgimento di efficaci controlli.

Le misure agevolative di cui sopra non sono cumulabili con i benefici fiscali contenuti in altre disposizioni. Il donatore pertanto non può usufruire per la medesima liberalità di più agevolazioni fiscali.